Il Ministro del’Energia russo, Alexander Novak, chiede l’esenzione dal Terzo pacchetto Energetico UE per il Nordstream, il Southstream, e tutti i gasdotti deputati al trasporto del gas russo in Europa. Le obiezioni della Commissione Europea alla politica anti-concorrenziale del Cremlino
In Europa esistono certe regole, ma la Russia vuole un’eccezione per i suoi gasdotti. Nella giornata di venerdì, 14 Dicembre, il Ministro dell’Energia della Federazione Russa, Alexandr Novak, ha chiesto alla Commissione Europea l’esenzione del Southstream e del Nordstream dal Terzo Pacchetto Energetico UE.
Secondo Il Ministro Novak, i due gasdotti che la Russia ha pianificato per aumentare la dipendenza dell’Europa dal gas di Mosca possono essere esclusi dalla legislazione UE tramite un accordo sovranazionale tra Bruxelles e il Cremlino, sul quale presto saranno avviati colloqui.
Il Terzo Pacchetto Energetico UE è una legge dell’Unione Europea che prevede la liberalizzazione del mercato del gas nei 27 Paesi UE, più Ucraina e Moldova. Inoltre, esso vieta l’impossibilità da parte del medesimo ente di controllare sia la compravendita del gas, che il suo trasporto attraverso i gasdotti ubicati in territorio UE.
Il Terzo Pacchetto Energetico UE è stato avversato dal monopolista statale russo, Gazprom, che oltre a controllare il 40% delle forniture di gas all’UE, mira all’ottenimento del controllo diretto e indiretto dei gasdotti nazionali di alcuni dei Paesi dell’Unione.
Nel Febbraio 2011, la Russia ha realizzato il Nordstream: gasdotto, posseduto da Gazprom, realizzato sul fondale del Mar Baltico per rifornire 55 miliardi di metri cubi di gas russo direttamente la Germania, bypassando Paesi UE politicamente invisi al Cremlino come Polonia e Stati Baltici.
Il 7 Dicembre 2012, Gazprom ha avviato la costruzione del Southstream: gasdotto che rifornisce l’Austria di 63 Miliardi di metri cubi di gas russo all’anno transitando per il fondale del Mar Nero, Bulgaria, Serbia, Ungheria, Slovenia e Italia.
La Commissione Europea ha più volte criticato i due gasdotti della Russia, in quanto essi sono posseduti per più della metà delle azioni da Gazprom: il medesimo ente che rifornisce di gas sia il Nordstream che il Southstream.
Nel Settembre 2012, La Commissione Europea ha anche aperto un’inchiesta ufficiale su Gazprom per condotta anti-concorrenziale nel mercato UE.
Il monopolista russo ha applicato tariffe di gran lunga più alte per i Paesi dell’Europa Centro-Orientale, mentre ha concesso sconti sul gas venduto a Germania, Francia e Olanda, in cambio della fedeltà politica di Berlino, Parigi e Amsterdam alla realizzazione del Nordstream e del Southstream.
Un attentato alla sicurezza nazionale dei Paesi UE
La proposta di Novak di escludere i gasdotti russi dal Terzo Pacchetto Energetico UE rappresenta un’offensiva con un obiettivo ben lontano dalla situazione inerente ai soli Nordstream e Southstream.
Come riportato dalla UNIAN, il Ministro dell’Energia russo ha richiesto di estendere l’esenzione dalla legge UE anche ai gasdotti OPAL e NEL: due condutture che veicolano il gas russo approdato in Germania attraverso il Nordstream nel cuore dell’Europa.
L’obiettivo della Russia è quello di permettere a Gazprom – ente posseduto dal Cremlino – di controllare, oltre alla compravendita di gas in UE, anche tutte le infrastrutture attraverso le quali le forniture russe sono distribuite in tutti i Paesi dell’Unione Europea.
Tale situazione avrebbe risvolti catastrofici per l’Unione Europea. Essa non solo renderebbe impossibile l’indipendenza energetica di Bruxelles da Mosca, ma metterebbe a serio repentaglio la sicurezza nazionale dei Paesi UE.
Matteo Cazzulani